Una cena medievale all’Università delle Tre Età Valsassina

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Molto apprezzato e con un ricco “buffet medievale” in conclusione l’incontro sulla “Alimentazione nel Medioevo” tenutosi venerdì 3 Maggio all’Università della Terza Età Valsassina. Valentina Marcias, che per rimanere in tema si è presentata con un vestito bianco e un mantello di lana cotta con passamaneria in filo d’argento in stile alto medievale, da lei acquistato in un festival celtico, ha esposto alcuni argomenti riguardanti il tema, notando bene le distinzioni tra alimentazione dei ricchi (carne, pesce, vino, cibi più raffinati) e quella dei poveri (uova, pane, acqua, frittate e minestre di verdure).

La carne infatti era considerata un bene prezioso, che non poteva mancare sulle mense dei signorotti locali, soprattutto in occasione di pranzi e incontri ufficiali, mentre i poveri si dovevano accontentare di cene soprattutto a base di cereali (grano, orzo, miglio e segale).

Abbastanza sostanziose anche le cene dei Monaci del tempo, che pregavano anche mentre mangiavano, mentre abbastanza diffusa era la birra, soprattutto nei paesi del centro Europa (Baviera, Boemia ecc.)

Il vino però , di solito talmente denso da essere considerato più un alimento che non una bevanda , era spesso bevuto in boccali di metallo o addirittura piombo, in realtà abbastanza deleterio per la salute umana.

Naturalmente molte ricette del MedioEvo risalivano all’epoca romana, come ad esempio il famoso “garum“, fatto con le interiora di pesce essiccate.
In generale non c’era molto da mangiare, soprattutto a causa delle continue crisi economiche, dovute alle cosiddette “invasioni barbariche”, e del drastico calo demografico (molte terre rimanevano abbandonate) ma anche a causa di un irrigidimento del clima, che mentre in epoca romana era più caldo nel Basso Medioevo si era abbastanza raffreddato: qualche storico ha parlato addirittura di “piccola glaciazione”.

Al termine dell’incontro, molti soci e socie hanno portato apprezzatissime degustazioni da loro preparate di cibo “medievale”: dal “pane nero” (oggi si direbbe “integrale”) con noci e nocciole, a frittate di erbe o di funghi, salame, salsine e dolci dell’epoca, conditi da un buon vino.

Insomma un incontro interessante, che ha unito approfondimenti culturali con un momento di ristoro e di socializzazione piacevole per tutti.
Ricordiamo che le prossime iniziative saranno l’incontro sui “Farmaci da banco“, tenuto dalla farmacista di Introbio Antonella Invernizzi mercoledì 8 maggio, mentre Sabato 11 maggio una ventina di soci partiranno per Torino, per una visita alla importantissima Fiera del Libro .

Enrico Baroncelli

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